La nostra cantina si trova in frazione Santa Lucia a Dogliani, una delle zone più vocate alla coltivazione del Dolcetto, tipicissimo vitigno del basso Piemonte con cui produco un vino rosso fresco, profumato, da bere a tutto pasto: il Dogliani DOCG.
Oltre a 3 tipologie di Dogliani – di cui una Superiore – la nostra produzione di circa 60.000 bottiglie si suddivide fra: Langhe Nebbiolo, Barolo DOCG, Arneis DOCG, Piemonte Barbera DOC, un Langhe Rosso.
La Cascina e il Territorio
I terreni della cascina si estendono su di una superficie di 10 ettari, che ad oggi sono tutti coltivati a vite.
Al suo esterno un ampio spazio coloniale, con vista sulle colline circostanti, ci permette di accogliere le persone che desiderano visitare la cantina e degustare i nostri vini senza problemi di parcheggio, ma anzi con tutta la comodità di una normale casa di campagna.
Qui nel doglianese il paesaggio è un po’ più vario che nella Bassa Langa del Barolo: non solo vigneti, ma anche parecchi boschi e terreni coltivati a cereali e nocciole, che rendono i panorami forse un po’ meno addomesticati.
Vieni a trovarci in cantina »
I Nostri Vini
La schiettezza che caratterizza i nostri paesaggi la puoi ritrovare nei miei vini.
Per scelta li produco in modo tradizionale, con una particolare attenzione alla genuinità.
A partire dalle vigne, dove abbiamo eliminato l’uso di diserbanti e insetticidi aggressivi, sino ad arrivare i cantina, dove per principio non aggiungo additivi al vino, il processo con cui arriviamo al prodotto finale imbottigliato è pulito, naturale, privo trucchetti e aiuti chimici.
Scopri tutti i nostri vini »
Una storia lunga 100 anni
Una declinazione tradizionale che si è tramandata attraverso la storia della nostra famiglia…
Una storia che ha radici profonde non solo in paese, ma anche in questa cascina, che abitiamo da oltre un secolo.
Nonno Celso infatti, già agli albori del ‘900 vinificava il Dolcetto proprio in questa casa: ne è testimonianza una lettera, ritrovata fra i polverosi carteggi della famiglia, scritta da un oste di Entracque nel 1916 per ordinare 20 brente di vino.
Un’avventura secolare quindi, che si concretizza in una tradizione vinicola tramandata per tre generazioni e che io sto ora cercando di insegnare ai miei figli.