Riportiamo di seguito un articolo su Marie Claire da Lidia Maggia, potete trovare l’originale qui.
Dopo aver parcheggiato la macchina nel vialetto di Cà Neuva, la prima cosa che ho visto è stato un meraviglioso tavolo di pietra in mezzo all’aia, affacciato ai vigneti e ho pensato che, se quella fosse stata casa mia avrei voluto mangiare lì ogni pasto della mia vita. Ad accogliermi è stata Beatrice Beatrice Abbona che con il suo sorriso contagioso appartiene alla quarta generazione di Cà Neuva, l’azienda di famiglia, fondata da Nonno Celso ai primi del ‘900. Quando lo scorso gennaio sono stata a visitare la cantina, Beatrice mi ha stregata con le sue storie, non solo raccontandomi della sua famiglia e del loro vino, ma anche del magnifico territorio che li accoglie e li abbraccia, le Langhe. In particolare, il comune di Dogliani, che grazie ai vigneti che lo circondano, regala panorami mozzafiato in qualsiasi stagione dell’anno.
“Per qualche mese della mia vita ho vissuto vicino a Torino per via dell’Università, ma poi sono tornata a casa perché mi mancava troppo aprire gli occhi la mattina e avere il verde dei vigneti e delle montagne che ti invade la vista appena sveglia. Spesso i miei amici mi chiedono come faccio a vivere “in mezzo al nulla” o se non mi pesa dover prendere sempre la macchina per spostarmi e fare qualsiasi cosa, ma per me Cà Neuva, casa mia, è il mio isolotto felice, il mio posto del cuore, e non lo lascerei per niente al mondo. La nostra è una casa un po’ per tutti, è estremamente accogliente, un luogo bucolico, unico nel suo genere. Quando vado in vacanza, dopo un po’ di tempo inizio a provare una sensazione di nostalgia e sento che è il momento di tornare a casa, nelle mie amate Langhe. Nella mia tranquillità, con i cinguettii degli uccellini a ogni ora del giorno, la brezza serale che accompagna gli aperitivi che facciamo con una tovaglia stesa nel prato un po’ dove capita e il tramonto che si tuffa nella catena montuosa davanti a noi. Ho sempre vissuto casa mia con tanta gente e il poter condividere questo luogo e poter socializzare l’ha resa una cascina aperta, pronta a creare ricordi per noi, ma anche per le altre persone.
Le Langhe sono un territorio che forse più di tutto, oltre il buon cibo e il buon vino, una delle sue più grandi caratteristiche sono i paesaggi che si possono ammirare. Uno dei miei posti preferiti e dove vado spesso è il Belvedere di La Morra, una vera e propria balconata che affaccia su quello che a me piace chiamare l’oceano delle Langhe, un insieme di colline che durante l’anno mutano il panorama a seconda dei loro colori. L’autunno, il giallo, l’arancione e il rosso, sono un regalo da farsi e da custodire nei ricordi. Al Ristorante Dei Binelli, dove con la mia famiglia abbiamo trascorso moltissimi compleanni, ci piace moltissimo andare perché è uno di quei posti dove quando arrivi non capisci se sei arrivato nel posto giusto o se ti sei perso, poi appena ti siedi a tavola e metti in bocca il primo boccone assapori tutti i sapori della cucina tradizionale fatta in casa e capisci che la strada che hai preso era proprio quella giusta.
Il Natale lo trascorriamo sempre e solo qui, a Cà Neuva, a casa nostra, con una cena rigorosamente in tavernetta dove beviamo solo i nostri vini – per rimanere noiosi fino alla fine! – è tradizione aprire sempre una bottiglia di Barbera in onore di mio nonno, secondo il quale la barbera doveva sempre essere in tavola per dare la giusta energia per lavorare durante il giorno. Sull’etichetta del nostro Barbera abbiamo infatti rappresentato un albero, proprio perché è simbolo di famiglia e di forza, ed è quello che, secondo noi, ci rappresenta al meglio, l’unione tra noi. Le Langhe sono quel luogo dove finisce lo sguardo ma i vigneti continuano in spianate infinite, dove ci si ferma per assaggiare e degustare i sapori del territorio che ti rapiscono e ti portano a chiedere sempre il bis. Le Langhe sono un’esperienza sensoriale e per me sono casa mia.”